mercoledì 29 aprile 2020

Step #12

Possiamo trovare il concetto di segnale nella prova ontologica dell'esistenza di Dio trattata nella quinta delle "Meditazioni Metafisiche" da Cartesio. In verità non fu lui a formularla per primo, ma Sant'Anselmo d'Aosta molti secoli prima, tuttavia Cartesio sviluppò questa teoria contestualizzandola nel suo pernsiero e portandola così in grande. Questa teoria parte dal cogito ergo sum, ovvero il principio secondo il quale il solo dubitare fa sì che l'uomo esista in quanto entità pensante, e da tutto ciò si può ricavare il segnale dell'esistenza di Dio argomentando col fatto che l'esistenza dell'uomo in quanto essere pensante deve per forza derivare da qualcosa, quindi il solo pensiero è sufficiente come segnale che Cartesio ha interpretato come prova dell'esistenza di Dio. Tutto ciò però fu messo in discussione anni dopo da Immanuel Kant col famoso esempio recitante "Pensare di avere 100 talleri prussiani non fa sì che io li abbia realmente" (l'oggetto in questione è la moneta dell'epoca).

Step #11

Sono ormai mesi che è stata avviata la mobilitazione contro l'espandersi del covid-19. In tutto ciò, gli esperti hanno sempre fatto riferimento a determinati segnali che si sono susseguiti durante l'espandersi del contagio. Qui, questi segnali perdono ogni connotazione oggettiva per ovvietà di ragioni lasciando libera interpretazione di essi stessi agli esperti, che hanno diretto i governi nelle loro scelte precauzionali trovando nella suddetta "curva dei contagi" qualcosa di più che un semplice grafico riuscendo spesso anche a prevedere come essa si sarebbe sviluppata sulla base dei segnali che solo chi ha specifiche competenze è stato e continua ad essere in grado di cogliere.




venerdì 17 aprile 2020

Step #10


Abbiamo già visto come il nostro oggetto di studio faccia comparsa nella televisione in ambito pubblicitario, oggi volgeremo il nostro sguardo a quello cinematografico."Segnali dal futuro" è un film di Nicolas Cage risalente al 2009. Qui il concetto di segnale, come si evince dal titolo, rimane centrale per tutta la durata del film: ciò è palpabile fin dall'inizio, in cui una bambina di nome Lucinda mette in una capsula del tempo della sua scuola (che verrà aperta dopo 50 anni) un foglio pieno di numeri apparentemente senza significato, ma che verrà trovato dal protagonista 50 anni dopo quando la capsula verrà aperta. Apparentemente senza senso potrebbero sembrare anche le voci che sente in continuazione la bambina, così come sua nipote 50 anni a posteriori insieme al figlio del protagonista, ma il significato di esse sarà coerente con quello dei numeri, che si traducono in continui segnali per un destino spiazzante dell'umanità che si fa sempre più grande.

mercoledì 15 aprile 2020

Step #08

Il Gorgia è uno dei più famosi dialoghi di Platone, ed oggi analizzeremo uno dei tre atti in cui è partito, in particolare il terzo, che vede protagonisti Socrate e Callicle. Dopo una prova di netta superiorità da parte di Socrate, Callicle era ormai sul punto di abbandonare il dialogo quando Socrate pronunciò un mito come epilogo: in questo racconto, ambientato al tempo di Crono, Socrate parla del fatto che gli uomini venissero giudicati dopo la morte da parte di giudici che però, in quanto pur sempre uomini, erano vittima di imbrogli e il loro giudizio veniva fuorviato da quello di altri imputati. Così, ancora una volta troviamo l'intervento di una divinità, ovvero Zeus nominò tre sapienti giudici (anch'essi sovrannaturali) per ovviare a questa cosa che riconoscevano nei segnali di varia natura degli uomini (ad esempio le cicatrici o comunque un qualche segno che fosse chiara prova di una condotta poco blanda) che gli si presentavano davanti, dando un giudizio assoluto e basato su segnali che potevano tastare in prima persona.



step #09

Abbiamo visto come il termine "segnale" presenti svariate sfaccettature, una di queste è quella del simbolo, concetto con cui spesso esso riscontra una chiara equivalenza semantica. Presento così quello che è da molti considerato come il manifesto del simbolismo di fine '800, ovvero "L'apparizione" di Moreau. Qui è raffigurata la testa di battista che appare di fronte a Salomè, simboleggiante il suo delitto accompagnato dal suo rimorso, il tutto condito da un'atmosfera costituita da luci soffuse e misticheggianti e forme dissolventi, quasi distorte che immettono l'osservatore nell'ottica simbolica ed eterea del quadro.

Step #07

La poesia di cui parlerò in questo post ci è pervenuta a nome di Giuseppe Ungaretti. Qui, delineato in maniera sottintesa il chiaro sfondo bellico sempre ricorrente nelle sue poesie, abbiamo prova di come la parola, ovvero il segnale di cui sempre gli uomini hanno usufruito nonchè presente ancora nella sua forma più pura e primordiale, sia venuta a mancare in un contesto del genere e il suo tentativo di riaffermazione è paragonato a quello di un foglia tremante, mettendo in luce la caducità dell'uomo di fronte alla situazione e quanto valore possa avere un'interazione attraverso il suddetto segnale con gli altri uomini che egli definisce "fratelli", indipendentemente da quale schieramento essi siano.
Di seguito riportata la poesia:


Di che reggimento siete
fratelli?
Parola tremante
nella notte
Foglia appena nata
Nell’aria spasimante
involontaria rivolta
dell’uomo presente alla sua
fragilità

mercoledì 8 aprile 2020

Step #06

Precedentemente si è definito il segnale come una sorta di "raccordo" o meglio, un'entità universalmente riconosciuta che mette in relazione uno o più individui, ma cosa accade se queste grandi entità perdessero di universalità frammentandosi individuo per individuo? Bene, è più o meno quel che succede, o meglio, di cui si vuole dar prova nel "Fu Mattia Pascal" di Pirandello, in particolar modo nel passaggio in cui il personaggio Anselmo narra ad Adriano Meis (il protagonista) la cosiddetta "filosofia del lanternino", o anche detta "lanterninosofia", in cui Anselmo parla del suddetto lanternino di ognuno di noi, unica fonte, seppur distorta, delle nostre concezioni della realtà, dicendo che un tempo i popoli avessero dei lanternoni di colori differenti da popolo a popolo che si contraddistinguessero, uniformando il tutto e dando una grande prova della definizione ripresa all'inizio di questo post (sempre per quanto concerne il singolo popolo), però Anselmo racconta di come ormai ad ognuno di noi sia rimasto solo un personale lanternino su cui contare, dalla luce fioca e diversa l'una dall'altra e che quindi riguarda solamente l'individuo in sè e per sè, e qui Pirandello si dimostra un maestro nell'attribuire un significato ampio al lanternino e di come ormai, grandi segnali (nella loro accezione più generale, ovvero quella di unità universalmente valide che mettessero d'accordo tutti) provenienti dall'alto (i lanternoni) si siano scoperti concettualmente privi di motivo di esistere. 

giovedì 2 aprile 2020

Step #05

Non di tutto ciò che viene pubblicizzato si può dare prova in maniera diretta: esempio lampante ne sono le pubblicità di profumi le quali, impossibilitate dal mostrare la fragranza in maniera diretta, fanno ricorso a raffigurazioni che personificano qualcosa di universamente riconosciuto come un qualche attributo, e quest'ultima frase corrisponde in maniera particolarmente affine alla definizione di "segnale" che era stata data nei primi post. Esempi di queste raffigurazioni possono essere trovate ad esempio nella pubblicità della Dior, che allude ad una sensazione di etereità e chiara raffinatezza, qui di seguito riportata la pubblicità in questione:


Oppure, riportando un altro esempio (se ne potrebbero tirare in ballo davvero tanti), parliamo ora di un'altra famosa pubblicità (anche più pomposa ed altisonante rispetto alla precedente se vogliamo) marchiata Giorgio Armani, che raffigura immagini da cui è ben recepibile il messaggio della naturalezza e della spensieratezza, il tutto trova una quasi esplicitazione di questi concetti alla fine del video quando viene mostrato il nome del prodotto, ovvero "Acqua di Gioia".




mercoledì 1 aprile 2020

Step #04

Di segnali da parte di divinità nella letteratura sia classica che moderna ce ne sono stati, ma oggi vorrei parlare di uno dei punti più alti e rappresentativi della letteratura che presentano questo aspetto, ovvero il celeberrimo Doctor Faustus dello scrittore inglese Christopher Marlowe. Qui vi è il protagonista, rappresentato da Faust che, non soddisfatto della sua (già di per sè immensa) conoscenza, vuole andare ancora oltre e raggiungere il picco dello scibile umano e non. Così la sua vita subisce una scossa dirompente quando gli perviene il segnale della più sinistra e malevola divinità, ovvero Lucifero, che gli propone attraverso Mefistofele di ottenere ciò che egli voleva, ma a patto che 24 anni più tardi la sua anima sarebbe andata a Lucifero. Così Faustus sul momento accetta, ma 24 anni più in là gli perviene nuovamente il segnale della divinità che lo avvisa dello scadere dei suoi minuti, così Faustus si tuffa in uno dei soliloqui più belli e magniloquenti che la storia della letteratura abbia mai conosciuto, senza riuscire però ad abnegare il suo dannato, imminente destino.