mercoledì 25 marzo 2020

Step #03


Steps #01 bis & #02

Le radici del termine "segnale" possono essere trovate nel latino tardo "signale", come delineato nell'ultimo post, il che poteva assumere svariati significati alla fine tenuti insieme da una matrice comune che trovava piena corrispondenza nel termine come lo conosciamo oggi almeno per quanto riguarda il suo senso più generalizzato. In linguistica moderna spesso e volentieri non esiste una vera e propria corrispondenza del termine con l'italiano, tant'è che lingue come il cinese o il tedesco adoperano vere e proprie parole differenti a seconda dei contesti, ad esempio in cinese con l'ideogramma  信号 si intende un segnale di tipo telepatico, mentre l'ideogramma 信號 annuncia un segnale d'inizio: è bene notare che in questi due casi la prima parte ella parola è pressochè uguale e vuol dire "lettera", il che sembrerebbe alludere ad una comunanza di qualcosa proveniente da un ente di natura umana, nel primo caso in maniera implicita, nel secondo caso in maniera esplicita. Esistono molte altre rappresentazioni del termine in questa lingua completamente diverse tra di loro, ma mi esenterò dall'enumerarle per non appesantire in maniera eccessiva il qui presente post.
Ma del suddetto termine c'era traccia anche in un passato ancora anteriore rispetto all'epoca del latino tardo: in greco moderno la traduzione per il termine risiede in "σήμα" (sema), il quale è un termine che compariva già nel greco arcaico col significato di "prigione" in senso ampio, basti pensare ai pitagorici che accostavano il suddetto termine a "σῶμα"(soma, che significa "corpo"), definendo il corpo come una prigione per l'anima. Prigione che però allude ad una vicinanza, anzi, convivenza di due aspetti ontologicamente fondamentali per la concezione dell'uomo (corpo ed anima appunto), ed è effettivamente questo il significato intrinseco che, tramandato nel tempo, è giunto a noi oggi: qualcosa atto all'interazione tra due corpi, dal lato più esterno a quello più introspettivo: nel prossimo post potrà essere visualizzato tutto ciò riassunto in una sola foto.

venerdì 20 marzo 2020

Definizione - Step #01

Segnale:
Entità di natura variabile atta a creare un'interazione tra due o più corpi riconosciuta da essi in maniera convenzionalmente appurata.
es. tra persone (perlopiù di natura ottica od acustica)dareattendereaspettarevederesentirericevere il s.il comandante diede il s. della battagliail s. d’attaccoil capostazione fischiò per dare il s. della partenzaal s. convenuto si mossero tutti insiemefare segnali con razzicon fumatecon fuochicon le bracciacon le bandiereagitando un panno, ecc.; s. radioelettricisegnali di soccorso, in alpinismo, indicazioni di richiesta di aiuto, consistenti nella reiterazione di richiami acustici o ottici emessi a intervalli regolari, oppure nell’assunzione di particolari posizioni delle braccia, ognuna delle quali corrispondente a uno specifico messaggio; s. acustici e luminosi, di cui si servono i guidatori di autoveicoli per avvertire della loro presenza, del cambiamento di direzione, ecc. (fonte: Dizionario Treccani); 

es. tra cose: In elettrotecnica, e spec. in elettronica, denominazione generica di tensioni o di correnti elettriche o di radioonde applicate all’ingresso di un’apparecchiatura (s. d’entrata) o disponibili all’uscita dell’apparecchiatura stessa (s. d’uscita): s. a bassa frequenzas. a radiofrequenzas. modulatos. audios. videos. impulsivos. sinusoidales. a gradinos. a dente di sega, ecc.; generatore di segnali, dispositivo che genera in uscita segnali di forma opportuna e di ampiezza e frequenza variabili, a scopo di misurazione, controllo, temporizzazione, ecc.; s. di cadenza (è spesso usato il termine inglese «clock»), segnale di frequenza fissata che regola la temporizzazione di un circuito sequenziale, in partic. di quelli alla base dei microprocessori e dei calcolatori elettronici; (fonte: Dizionario Treccani)


L'etimologia del termine va trovata nel latino tardo con "signale", neutro sostantivato dell'aggettivo "signalis", derivazione di "signum" ossia segno, il quale conserva vari significati quali ad esempio presagio, costellazione, statua, sigillo, sfrego, insegna. Termini apparentemente disconnessi tra di loro e di forte variabilità sulla base del contesto, che conservano però un aspetto fondamenale:il convenzional rappresentare qualcosa di universalmente riconosciuto attraverso un impatto inerente la sfera perlopiù visiva, ma comunque sensoriale.